I rapporti tra Tesla e i suoi dipendenti non sono mai stati idilliaci. L’ultima conferma arriva dalla denuncia presentata da due lavoratori che sarebbero stati licenziati per aver fatto parte di un gruppo che discuteva e redigeva lettere critiche nei confronti dell'amministratore delegato Elon Musk.
Nelle comunicazioni - hanno riportato gli avvocati dei due che hanno presentato querela presso il National Labor Relations Board lo scorso 15 dicembre per violazione delle leggi sul lavoro - si sarebbero contestate decisioni come il rientro coatto durante la pandemia e alcuni dei tweet del ceo considerati come “molesti”. Secondo quanto riportato dai legali, uno dei due dipendenti sarebbe stato licenziato lo scorso giugno, poco tempo dopo aver ottenuto un aumento di stipendio, l’altro pochi giorni più tardi: in entrambi i casi il gesto sarebbe stato spiegato sostenendo che le attività dei dipendenti sarebbero stati degli “attacchi” contro Tesla.
Per i diretti interessati, il licenziamento sarebbe arrivato per aver discusso "l'incapacità dell'azienda di applicare la sue politiche contro le molestie e per le modalità di attuazione del rientro in ufficio post-Covid”.
Situazione difficile
I due dipendenti del costruttore sono rappresentati da Laurie Burgess e Anne Shaver, due avvocati di San Francisco che tutelano anche i lavoratori di SpaceX - la società di lancio di razzi e satelliti di cui sempre Elon Musk è ceo - a loro volta in battaglia legale con il datore di lavoro. In questo caso gli assunti sono stati licenziati dopo una lettera aperta in cui definivano il comportamento del vertice "una frequente fonte di distrazione e imbarazzo per noi" e chiedevano alla dirigenza di condannare e prendere le distanze dal "marchio personale" di Musk.
Secondo gli avvocati specializzati in diritto del lavoro, la legge degli Stati Uniti vieta alle aziende di compiere ritorsioni contro i lavoratori che intraprendano azioni collettive relative alle loro condizioni di impiego, con o senza sindacato. "Questi sfortunati licenziamenti alla Tesla - ha dichiarato Shaver, dello studio Lieff Cabraser Heimann & Bernstein LLP - fanno parte di un modello più ampio di totale disprezzo dei diritti legali dei dipendenti nelle aziende di Elon Musk. È illegale licenziare color che si organizzano per ottenere migliori condizioni, compreso il diritto a un luogo di lavoro privo di molestie".