Cosa sapere prima di installare una wallbox.

Angelo Berchicci ·

La maggior parte dei proprietari di auto elettriche e ibride plug-in ricarica la propria vettura principalmente in casa. A tal fine è fondamentale ricorrere alle cosiddette wallbox, ovvero apposite colonnine da installare all'interno del box o in prossimità del posto auto, che consentono una ricarica più veloce e soprattutto sicura.

L'utilizzo della normale presa domestica è infatti da prendere in considerazione solo in casi sporadici ed è sconsigliabile come metodo di ricarica sistematico, in quanto la presa di casa non è adeguata a un uso intensivo e può causare cortocircuiti o andare incontro a surriscaldamenti. Cerchiamo di chiarire i principali dubbi di chi si appresta a installare una wallbox.

Scegliere la posizione

Azitutto bisogna individuare il punto in cui si vuole montare la wallbox. La situazione più semplice e immediata è ovviamente quella di chi può contare su un box auto. In caso di garage condominiale, l'installazione richiede qualche passaggio in più, ma niente panico. Anzitutto, l'eventuale posizione all'aperto dell'auto non è un ostacolo, in quanto le wallbox sono pensate anche per funzionare in caso di pioggia, o resistere all'esposizione solare nelle ore più calde (è consigliabile però specificare al venditore che il posto auto è all'aperto).

In secondo luogo, prendiamo in considerazione l'ipotesi di una postazione di ricarica in uno spazio comune, quindi condivisa con gli altri condomini. In questo caso bisognerà sottoporre il progetto con il preventivo all'assemblea condominiale. I vantaggi sono la suddivisione dell'onere per il montaggio, e una più semplice ripartizione dei costi di ricarica tra i condomini.

L'alternativa è quella di procedere a un'installazione riservata all'interno del proprio posto auto, ove sia fisicamente possibile (per evitare che altri utilizzino la nostra colonnina si può optare per sistemi con pin o con card di accesso). Anche in questo caso, tuttavia, bisognerà coinvolgere il condominio, in particolare per adeguare l'impianto tramite l'installazione di un contatore di scatti per monitorare il proprio consumo, o l'allaccio alla propria rete domestica.

Infine, in tutti i casi finora descritti bisogna tenere conto della potenza del contatore, in genere di 3 kilowatt. Per sfruttare al meglio le potenzialità della wallbox bisognerà chiedere al fornitore di energia di innalzare la potenza del contatore, con un conseguente rincaro sulla bolletta.

Quale scelgo?

Una volta individuato il luogo in cui installare la wallbox, bisognerà sceglierne la tipologia più adeguata alle nostre esigenze. I parametri fondamentali da considerare sono due: la potenza massima di ricarica e la forma del connettore. La potenza della colonnina varia in genere da 3,7 fino a 22 kilowatt, ma non sempre maggiore potenza è sinonimo di una ricarica più rapida.

Bisogna infatti considerare la massima capacità che l'impianto domestico è in grado di gestire prima di costosi adeguamenti (quasi sempre almeno 6 kilowatt) e, soprattutto, qual'è la potenza del caricatore della vettura. E' infatti da quest'ultimo che dipende la ricarica, per cui sarebbe inutile installare una wallbox da 11 kilowatt se la nostra auto può sfruttare, ad esempio, una potenza massima di 3,7 kilowatt.

Attenzione anche al tipo di connettore di cui la propria auto è dotata. La wallbox sfrutta la corrente alternata AC, per la quale lo standard più diffuso in Europa è il cosiddetto Tipo 2, compatibile sia con la corrente monofase che trifase. Per chi voglia la massima flessibilità, inoltre, esistono anche wallbox senza connettore fisso, dotate di una presa di corrente a cui si può attaccare qualsiasi cavo di ricarica.

I prezzi

Infine i prezzi. Il tema varia ovviamente da caso a caso e può essere influenzato, oltre che dal tipo di wallbox, dalla facilità o meno dell'installazione. In linea di massima i prezzi per la singola colonnina vanno dai 500 ai 2.000 euro, a cui bisogna aggiungere in media 1.000-1.500 euro per il montaggio (per il quale è necessario rivolgersi a elettricisti o aziende specializzate, da eslcudere il fai-da-te).

Vi sono comunque degli sgravi fiscali: la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto la detrazione fiscale al 50% in 10 anni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 che riguardano l'acquisto e installazione della stazione di ricarica, e l'aumento della potenza del contatore (fino a un massimo di 7 kilowatt). L’ammontare massimo delle spese su cui è calcolata la detrazione fiscale al 50% è pari a 3.000 euro, per cui la detrazione massima è di 1.500 euro.

Da considerare, inoltre, le offerte delle Case, che quasi sempre propongono assieme alle loro auto elettriche e ibride il montaggio gratuito o a prezzi scontati di wallbox compatibili (e a volte anche la manutenzione e la consulenza per l'adeguamento rete). 

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