Una piattaforma e 27 modelli. Quando Volkswagen ha progettato l'architettura MEB sulla quale realizzare la quasi totalità delle vetture elettriche del gruppo, lo ha fatto pensando alla massima flessibilità: la "Modulare E-Antriebs-Baukasten" è in grado di supportare quante più architetture possibili, dalle citycar alle berline, dai suv alle sportive.
“Che si tratti di un’utilitaria o di una spaziosa 7 posti, Questa piattaforma offre tutto ciò che puoi aspettarti dalla mobilità elettrica del futuro”, dice Herbert Diess, ceo del gruppo tedesco. I primi risultati si sono già visti: da giugno è in vendita la Volkswagen ID.3, prima vettura del gruppo a sfruttare la nuova architettura, le cui prime consegne stanno avvenendo in questi giorni.
La gamma Volkswagen
La Volkswagen ID.3 viene offerta in tre allestimenti, Base, Plus e Max per altrettante versioni di potenza, con il pacco batterie da 45, 58 o 75 chilowattora e 330, 420 o 550 chilometri di rispettiva autonomia. La versione di lancio full optional costa 37.350 euro. Entro la fine dell’anno è previsto il debutto della ID.4, Suv dalle dimensioni più generose, che dovrebbe sfruttare i medesimi pacchi batterie.
I modelli sulla MEB consentiranno a Volkswagen di essere presente con almeno un'elettrica in quasi tutti i segmenti. La tabella di marcia serrata è stata anticipata da un concept per ogni vettura di serie, i cui nomi saranno probabilmente sostituiti da numeri: nel 2021 arriverà la ID. Roomz, suv a sette posti, nel 2022 la ID. Buzz, van a zero emissioni fortemente ispirato nello stile al mitico T1 e successivamente la berlina di lusso ID. Vizzion e la shooting brake ID. Space Vizzion. Ralf Brandstätter, numero uno del marchio, ha annunciato per il 2023 l’arrivo della ID.1, citycar che sostituirà la e-Up!.
Audi, Seat e Skoda
A meno di possibili sorprese, la gamma dei veicoli Volkswagen costruiti sulla MEB è ormai pressoché delineata, mentre per i modelli degli altri marchi del gruppo è stato mantenuto finora un certo riserbo. E’ comunque altamente plausibile che riprendano, ognuno con le sue caratteristiche e differenze, la struttura tracciata dalla cosiddetta “ID Family”.
Audi, ad esempio, ha presentato i suv compatti Q4 e-tron e Q4 e-tron Sportback (versione coupé), al momento gli unici modelli del marchio premium costruiti sulla MEB. Le vetture, sul mercato dal prossimo anno, sono spinte da due motori, uno per ogni asse, in grado di sviluppare 306 cavalli alimentati da un pacco batterie da 82 chilowattora per un’autonomia di circa 450 chilometri. Possibile comunque l’arrivo di un crossover più compatto, visto che entro il 2025 saranno 12 i modelli Audi 100% elettrici, alcuni sulla piattaforma MEB, altri sulla PPE condivisa con Porsche.
Cupra, marchio di sportive elettrificate di Seat, è al momento l’unico brand del gruppo tedesco a proporre una berlina elettrica costruita sulla MEB che appartiene allo stesso segmento della Volkswagen ID.3. La Cupra el-Born, inizialmente presentata come Seat, arriverà su strada nel 2021. Lo schema propulsivo è simile a quello delle “cugine” a zero emissioni. La vettura è infatti spinta da un motore elettrico alimentato da una batteria da 77 chilowattora e può percorrere fino 500 chilometri.
Skoda ha appena svelato la Enyaq iV, prima elettrica del marchio a sfruttare la MEB e le cui vendite inizieranno nella primavera del prossimo anno con prezzi di partenza intorno ai 35mila euro e autonomia dichiarata da 340 a 500 chilometri a seconda delle versioni. Lunga 4,6 metri, alta 1,6 e larga 1,8 metri, la vettura ha uno stile d’impatto che deriva direttamente dalla concept Vision iV, mostrata per la prima volta al Salone di Ginevra 2019. Presto arriverà anche una versione coupé ed è probabile in futuro il debutto anche di una berlina compatta, anch’essa, neanche a dirlo, costruita sulla MEB. Se i piani dovessero essere confermati, saranno 10 i modelli elettrici di Skoda in arrivo entro il 2022.
Ford e gli altri
Volkswagen ha deciso di mettere a disposizione la MEB. Ford costruirà due vetture elettriche sfruttando la piattaforma del gruppo tedesco: la prima sarà probabilmente una compatta di segmento C (per intenderci delle dimensioni della ID.3) e arriverà entro il 2023, la seconda un suv.
Il costruttore tedesco potrebbe inoltre scegliere altre società a cui vendere la licenza di utilizzo del pianale MEB, il cui sviluppo ha previsto un investimento di circa 7 miliardi di dollari. Tra questi potrebbe esserci anche Fisker, nuovo marchio di auto elettriche fondato dal designer Henrik Fisker, che potrebbe sfruttare la MEB per il suo primo suv a zero emissioni, la Ocean, la cui ingegnerizzazione è stata curata dall’Italdesign (gruppo Volkswagen).
La Modulare E-Antriebs-Baukasten è stata inoltre messa a disposizione della startup torinese Tuc.technology per testare un connettore in grado di fissare, alimentare e connettere al pianale del veicolo tutti gli elementi necessari per il layout degli interni dell’automobile. Chi sarà il prossimo?