Maier (Škoda): "In ogni crisi c'è un'opportunità".

Edoardo Nastri ·

Bernhard Maier, ceo di Škoda dal 2015, è ottimista nonostante la crisi scatenata dalla diffusione della pandemia di coronavirus lo abbia costretto a chiudere i suoi tre stabilimenti produttivi in Repubblica ceca. “Stiamo continuando a lavorare da casa in maniera rapida ed efficiente”, racconta in un’intervista al periodico Focus (edizione tedesca). “Abbiamo istituito una task force per impostare in modo efficace il nostro modo di operare e comunicare. In questo momento la salute dei nostri dipendenti è la priorità assoluta. E successivamente il mantenimento di tutti i posti di lavoro”.

Maier racconta che ora tutti gli sforzi sono concentrati sull’organizzazione di una ripresa che sia graduale ma efficace. “Fortunatamente molti progetti possono essere portati avanti anche fuori dall’ufficio. Abbiamo deciso di ritardare il riavvio della produzione al 20 aprile perché in questo momento ci mancherebbero i pezzi dai fornitori, soprattutto quelli provenienti dall’Europa meridionale”.

Piani di elettrificazione confermati

Difficile se non impossibile recuperare quello che si sta perdendo in questi giorni in termini di produzione, vendita e sviluppo. “Non siamo in grado oggi di stimare la quantità di perdite che avremo alla fine del 2020. La cosa positiva tuttavia è che grazie ai risultati record che abbiamo ottenuto negli ultimi anni attualmente disponiamo di una liquidità più che sufficiente per andare avanti”.

Un motivo in più, quindi, per confermare gli investimenti che serviranno per portare avanti i piani di elettrificazione del marchio che prevedono dieci modelli a batterie entro il 2022. “Quest’anno introdurremo sul mercato la nostra prima vettura elettrica, la Enyaq iV, costruita sulla piattaforma Meb del gruppo Volkswagen”.

Secondo i piani annunciati prima del coronavirus, la vettura avrebbe dovuto essere svelata a maggio, seguita da un secondo modello con architettura suv-coupé in estate. Vedremo se ci saranno cambiamenti.

Resta al momento in attesa anche il lancio della Octavia di nuova generazione, auto simbolo, per immagine e volumi, del marchio.

La produzione di respiratori e mascherine 

Come altre società del settore automobilistico anche Škoda dà una mano durante la crisi: dalla produzione dei respiratori alle mascherine FFP3, equipaggiamenti in questo momento assolutamente necessari agli ospedali cechi.

"Inoltre abbiamo messo a disposizione del personale sanitario una flotta di oltre 150 scooter elettrici e 200 vetture. Quando questa terribile crisi sarà finita non dovremo dimenticarci di molte cose nuove che abbiamo imparato. A partire dall’importanza della digitalizzazione che deve continuare il suo sviluppo. In ogni crisi c’è un’opportunità in più per ognuno di noi”. 

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