La prova è integralmente ripresa dal numero 147 de l'Automobile di Febbraio 1980. Panda 30 e Panda 45 (il numero indica la potenza): sono le due versioni di quella che per la Fiat sarà l'utilitaria degli anni 80. Nata dall'esperienza del più grande costruttore al mondo di vetture di questo tipo (la Fiat ha prodotto finora quasi 15 milioni di utilitarie) e disegnata da Giugiaro con tratto felice.
Come eravamo: la prova della prima Fiat Panda.
La Panda dice qualcosa di nuovo nei difficile momento attuale. Simpatica nell’aspetto ma anche molto funzionale, ha paraurti integrali in materiale plastico che circondano completamente l'auto proteggendola dai piccoli impatti e un disegno molto squadrato che ha favorito l'impiego di elementi particolarmente economici (come i vetri piatti) e lo sfruttamento integrale dello spazio disponibile. Per la meccanica (motore e trazione sono anteriori) sono stati utilizzati due propulsori collaudatissimi: il bicilindrico di 652 cc della 126 opportunamente potenziato e il quattro cilindri di 903 della 127.
L'abitacolo colpisce subito per l'estrema razionalità: nonostante le dimensioni compatte, quattro persone possono sistemarsi comodamente e, all'occasione, un quinto passeggero non incontra difficoltà.
I sedili, costituiti da una semplice struttura tubolare rivestita, sono confortevoli anche se non molto imbottiti. L'inclinazione dello schienale è regolabile mentre il comando di sganciamento per accedere ai posti posteriori costringe a chinarsi. Notevole, per un'auto di questa categoria, la capienza del bagagliaio (da 270 a oltre 1.000 litri) che ha una superficie regolare (ruota di scorta nel vano motore) e ben utilizzabile. Numerose le possibilità per aumentare la capacità del vano: il sedile posteriore può essere ribaltato completamente o asportato, può forma re un piano unico imbottito con i sedili anteriori abbassati o, addirittura, una grande tasca per riporre oggetti (può anche essere impiegata come culla).
La plancia è molto riuscita: formata da un unico ampio spazio (ricorda quello delle prime Mini) in materiale morbido e da un piccolo cruscotto che raccoglie la strumentazione e i comandi (tutti raggiungibili con facilità). La dotazione è un po' ridotta (tachimetro, contachilometri e indicatore livello benzina: sulla 45 sarebbe utile almeno un termometro acqua). Pratico il posacenere scorrevole sul bordo inferiore.
Le finiture rappresentano un compromesso tra economia e funzionalità, con grande uso di materiale plastico e molta lamiera in vista, ma caratterizzate da una buona esecuzione. Qualche differenza negli allestimenti tra le due versioni: la 45 ha sedili rivestiti in tessuto invece che in tela plastificata, tappetini in moquette, pianale del bagagliaio ricoperto, eccetera. Ridotta in entrambi i modelli la gamma degli accessori di serie, ma ci sono ampie tasche alle portiere. ventilatore, faro di retromarcia e, sulla 900 cc ripiano copribagagli e vano per alloggiare la radio. Ricca invece la lista degli optionals (poggiatesta. lunotto termico, cristalli posteriori apribili a compasso, antinebbia, tergi-lunotto. eccetera).
Su strada
Pur avendo la medesima impostazione generale, le due versioni rivelano un temperamento non troppo simile, dovuto al divario di potenza tra i motori: la Panda 30 e una vettura con caratteristiche prettamente utilitarie, mentre la 45 ha un discreto brio, quasi sportivo. Ma anche con il modello di cilindrata minore e possibile ottenere prestazioni di tutto rispetto: 115 km/h di velocità massima (oltre 140 per la 900 cc.) e 42.5 secondi sul chilometro da fermo (38.5 per l'altra).
Il motore raffreddato ad aria è un po' più rumoroso ma non disturba eccessivamente neppure alle alte velocità. Ottima la tenuta di strada in tutte le condizioni, con un comportamento sempre sicuro e facilmente controllabile. Le sospensioni, con ponte rigido e balestre posteriori, malgrado lo schema semplice garantiscono un discreto comfort sullo sconnesso.
Preciso e maneggevole lo sterzo (un po' più duro sulla 45) e buono il cambio anche se non sempre preciso negli innesti (in seconda la Panda 30 raggiunge i 60 km/h e in terza i 90, mentre la 45 tocca rispettivamente i 70 e i 110 km/h). Potenti i freni (impianto con dischi anteriori derivato da quello della Ritmo) e ben modulabili, mai affaticati nonostante l'assenza del servo. Sempre modesti i consumi: a 90 km/h la 650 percorre 18.5 km/litro e la 900 oltre 17. In città difficile scendere sotto 11-12 km/litri.
La Panda dice qualcosa di nuovo nei difficile momento attuale. Simpatica nell’aspetto ma anche molto funzionale, ha paraurti integrali in materiale plastico che circondano completamente l'auto proteggendola dai piccoli impatti e un disegno molto squadrato che ha favorito l'impiego di elementi particolarmente economici (come i vetri piatti) e lo sfruttamento integrale dello spazio disponibile. Per la meccanica (motore e trazione sono anteriori) sono stati utilizzati due propulsori collaudatissimi: il bicilindrico di 652 cc della 126 opportunamente potenziato e il quattro cilindri di 903 della 127.
L'abitacolo colpisce subito per l'estrema razionalità: nonostante le dimensioni compatte, quattro persone possono sistemarsi comodamente e, all'occasione, un quinto passeggero non incontra difficoltà.
I sedili, costituiti da una semplice struttura tubolare rivestita, sono confortevoli anche se non molto imbottiti. L'inclinazione dello schienale è regolabile mentre il comando di sganciamento per accedere ai posti posteriori costringe a chinarsi. Notevole, per un'auto di questa categoria, la capienza del bagagliaio (da 270 a oltre 1.000 litri) che ha una superficie regolare (ruota di scorta nel vano motore) e ben utilizzabile. Numerose le possibilità per aumentare la capacità del vano: il sedile posteriore può essere ribaltato completamente o asportato, può forma re un piano unico imbottito con i sedili anteriori abbassati o, addirittura, una grande tasca per riporre oggetti (può anche essere impiegata come culla).
La plancia è molto riuscita: formata da un unico ampio spazio (ricorda quello delle prime Mini) in materiale morbido e da un piccolo cruscotto che raccoglie la strumentazione e i comandi (tutti raggiungibili con facilità). La dotazione è un po' ridotta (tachimetro, contachilometri e indicatore livello benzina: sulla 45 sarebbe utile almeno un termometro acqua). Pratico il posacenere scorrevole sul bordo inferiore.
Le finiture rappresentano un compromesso tra economia e funzionalità, con grande uso di materiale plastico e molta lamiera in vista, ma caratterizzate da una buona esecuzione. Qualche differenza negli allestimenti tra le due versioni: la 45 ha sedili rivestiti in tessuto invece che in tela plastificata, tappetini in moquette, pianale del bagagliaio ricoperto, eccetera. Ridotta in entrambi i modelli la gamma degli accessori di serie, ma ci sono ampie tasche alle portiere. ventilatore, faro di retromarcia e, sulla 900 cc ripiano copribagagli e vano per alloggiare la radio. Ricca invece la lista degli optionals (poggiatesta. lunotto termico, cristalli posteriori apribili a compasso, antinebbia, tergi-lunotto. eccetera).
Su strada
Pur avendo la medesima impostazione generale, le due versioni rivelano un temperamento non troppo simile, dovuto al divario di potenza tra i motori: la Panda 30 e una vettura con caratteristiche prettamente utilitarie, mentre la 45 ha un discreto brio, quasi sportivo. Ma anche con il modello di cilindrata minore e possibile ottenere prestazioni di tutto rispetto: 115 km/h di velocità massima (oltre 140 per la 900 cc.) e 42.5 secondi sul chilometro da fermo (38.5 per l'altra).
Il motore raffreddato ad aria è un po' più rumoroso ma non disturba eccessivamente neppure alle alte velocità. Ottima la tenuta di strada in tutte le condizioni, con un comportamento sempre sicuro e facilmente controllabile. Le sospensioni, con ponte rigido e balestre posteriori, malgrado lo schema semplice garantiscono un discreto comfort sullo sconnesso.
Preciso e maneggevole lo sterzo (un po' più duro sulla 45) e buono il cambio anche se non sempre preciso negli innesti (in seconda la Panda 30 raggiunge i 60 km/h e in terza i 90, mentre la 45 tocca rispettivamente i 70 e i 110 km/h). Potenti i freni (impianto con dischi anteriori derivato da quello della Ritmo) e ben modulabili, mai affaticati nonostante l'assenza del servo. Sempre modesti i consumi: a 90 km/h la 650 percorre 18.5 km/litro e la 900 oltre 17. In città difficile scendere sotto 11-12 km/litri.