Il Salone dell’auto di Parigi val bene una scommessa. Quella sulle novità che potrebbero colpire nel segno. Proviamo a fare la nostra giocata, puntando ancora a porte chiuse su 5 modelli, sapendo bene che solo il mercato ha in mano il risultato vincente.
Nissan Micra
La bella addormentata. Con l’ultima generazione ha in parte tradito un pubblico alla ricerca di una immagine non convenzionale anche nel segmento delle piccole. Linee innovative che hanno sempre dato un valore aggiunto alla Micra in un segmento competitivo come quello delle city-car. Ora si cambia e in meglio. Perché se riprenderà almeno in parte quelle del concept S-Way presentato lo scorso anno a Ginevra, si potrà finalmente dire che la Micra è tornata.
Audi Q5
La scommessa più facile. Quella fatta a occhi chiusi che nessun bookmaker inglese accetterebbe. Perché gioca nella categoria dei suv, modelli dalla crescita infinita e dai profitti assicurati. E perché è destinato a muoversi in un mercato premium che arriverà a valere qualcosa come 9 milioni di auto nel mondo entro il 2020 con un incremento del 16% rispetto ad oggi. Più facile di così.
Land Rover Discovery
L’equazione imprevedibile. Lanciare un altro suv e vedere l’effetto che fa. Gli inglesi ci hanno provato gusto, tanto più se i nuovi modelli vanno a togliere fette di mercato alla concorrenza non intaccando il patrimonio di casa (leggi Discovery Sport vs Range Rover Evoque, senza contare la “cugina” F-Pace di Jaguar). Se l’operazione riesce anche con la nuova Discovery è un fenomeno da studiare sui libri di scuola.
Citroen C3
La scelta controcorrente. Perché gli airbump laterali sono una protezione infallibile in città. Fa niente se poi con la C4 Cactus non hanno colpito nel segno (le vendite in questi primi mesi dell’anno in Europa scendono del 20%), su una piccola possono dire il fatto loro. E per quella sua aria da crossover compatto che con un solo sguardo cancella i quasi 4 milioni di esemplari venduti finora. Rischio che vale più di una scommessa.
Skoda Kodiaq
Solidità al potere. Il marchio Skoda da noi è sottovalutato e vale solo l’1% del mercato. Eppure a bordo di un’auto del marchio boemo ci si può dimenticare facilmente delle rivali. Comprese le più blasonate "sorelle" dello stesso gruppo Volkswagen. La storia si ripete con il nuovo crossover che alla qualità Skoda, aggiunge una linea finalmente anche emozionale. Pochi dubbi: chi con la Kodiaq si avvicinerà al marchio, difficilmente lo abbandonerà.