Skoda è uno dei dodici marchi del gruppo Volkswagen. Il 28 marzo scorso, i tedeschi hanno ricordato che l’acquisizione è avvenuta 25 anni fa, dopo la fine del Muro di Berlino e dunque dopo la fine di un’epoca. Nella quale (fra le altre cose) le auto dell’est europeo erano considerate prodotti di dubbia qualità e buone soltanto per mercati locali.
La concorrenza di Renault
Già allora, Skoda era però considerata un po’ la nobiltà automobilistica dell’Europa oltre la Cortina di ferro, marchio boemo ultracentenario con sede a mezz’ora da Praga. Quando alla fine degli anni ’80 i tedeschi della Volkswagen arrivarono per trattare l’acquisizione, dovettero battere la concorrenza della Renault che più tardi si accaserà con i rumeni di Dacia.
Primo mercato la Cina
Oggi Skoda si è tolta di dosso molta polvere, ha una gamma completa di auto moderne, ha chiuso il 2015 con vendite record di 1.055.000 unità, +1,8% rispetto all’anno precedente, primo mercato la Cina, secondo la Germania del gruppo cui appartiene e cui fa concorrenza casalinga (quota del 5,6%). E nel primo quadrimestre 2016 ha segnato un +4,3% nelle vendite.
Kodiaq, suv ibrido
Cosa manca a Skoda? Quasi più nulla. Il grande suv/crossover 7 posti ibrido plug in l’ha prodotto, si chiama Kodiaq, visto (e ammirato dalla critica) in forma di concept all’ultimo Salone di Ginevra, quasi pronto per essere venduto nel 2017. Dove? In Europa e in Cina sicuramente, ma forse anche negli Stati Uniti dove il marchio è assente. “Stiamo valutando” un ingresso in quel paese, ha detto un portavoce di Skoda ad Automotive News Europe. Non c’è ancora una decisione, ma se arrivasse, non stupirebbe.